La scheda di Kratos





Voti ricevuti



Nome:KratosDisponibile:
Categoria:GattiAdozione:
Razza:EuropeoMi sono perso:
Pedigree:SiSesso:Maschio
Colore:NeroAnno nascita:2010
Provincia:BONazione nascita:Italia
Regione:Emilia RomagnaLuogo residenza:Bologna
Descrizione:Un gatto nero, con gli occhi gialli, impiccione, giocherellone e vivace. Ogni tanto, voglioso di coccole, di solito la mattina presto o la sera presto. Non mangia troppo ma beve molto. Magro, longilineo e agile. Adora acchiappare le mosche e le falene che entrano in casa, e le tortura finche può. Vive in appartamento, ma gli piace cambiare posto ogni tanto, ed è felice quando andiamo nella casa delle vacanze al mare d'estate. Con lui è facile socializzare fin da subito, cordiale ed espansivo


La galleria di Kratos





Il diario di Kratos



10/09/2010 15:07
Venerdì 10 settembre 2010; Ho più o meno 7 mesi, e mi chiamo Kratos. All'inizio vivevo con la mia mamma, Circe, il pap? , Ulisse, e le mie due sorelle, Kendra e Gea, in un'appartamento insieme ai miei due padroni. Giocavamo sempre, mamma e pap? ci coccolavano, mangiavamo e dormivamo sereni. Più o meno quando avevamo circa un mese e mezzo, iniziarono le visite a casa nostra di tre persone, una signora e due ragazzi. Loro ci facevano giocare, e ci guardavano sempre. E poi capii il perchè. Circa a tre mesi, ci vennero a prendere,misero me e Kendra in un trasportino e ci portarono a casa loro. Gea, mamma e pap? erano rimasti lì, e con loro i miei primi padroni. Sulla macchina stavamo male, miagolavamo continuamente, avevamo paura. I due ragazzi cercavano di coccolarci, ma noi tremavamo tantissimo. Arrivati a casa, Rita, la signora, appoggiò il trasportino per terra, nel salotto. Prima di aprirlo riempì d'acqua una specie di fontanella per gatti, poi mise del cibo nelle due ciotole, abbassò la tenda del terrazzo perchè il sole di giugno era davvero forte ed abbasso un po' la serranda. Ora la stanza era in penombra, ed i miei occhi gialli brillavano nella stanza. Kendra era accucciata a me e tremava. Io miagolavo. Ora che ricordo, avevo ancora una vocina stridula e sottile. Ora il mio miagolio è molto più forte ed impetuoso, e mi piace usarlo per svegliare i miei padroni la mattina per darmi da mangiare. Noemi, una dei due fratelli, aprì il trasportino, e Kendra uscì velocissima e si infilò nel corridoio. Io rimasi per un po' ancora accucciato nel trasportino, ma piano piano uscii e a raso terra corsi verso l'attaccapanni dell'atrio, e mi acciambellai sotto ai cappotti. Tiziano, l'altro fratello, mi prese in braccio e mi riportò in salotto, e Noemi fece lo stesso con Kendra. Poi chiusero la porta del salotto e rimasero un po' lì, in silenzio. Dopo un po' Rita disse: "lasciamoli un po' qui, all'inizio non sar? facile per loro cambiare vita, gli sembrer? di essere stati abbandonati. Perciò non fate scatti, coccolateli tanto e lasciamoli abituare alla casa piano piano, una stanza per volta." E così fecero. Ci coccolavano, ci viziavano. Noi non mangiammo per tutto il primo giorno, ma il secondo cedemmo. Kendra stava sempre sotto al divano, perchè lei era molto più minuta di me. Io in pochi giorni mi abituai alla mia nuova famiglia, lei ci mise un po' di più, ma dopo una settimana e mezzo eravamo gi? completamente a nostro agio. La mattina presto ci svegliavamo, chiedevamo da mangiare miagolando forte, mangiavamo, bevevamo e facevamo i nostri bisogni, ci lavavamo e poi iniziavamo a fare le fusa. Dopo un po' di coccole, Kendra iniziava a rincorrermi, e così giocavamo per circa un' oretta. Poi dormivamo fino al pranzo, quando ricevevamo un'altra porzione di cibo. Poi ci lavavamo, e di nuovo a dormire. Poi c'era la cena, e dopo io e mia sorella giocavamo veramente tanto, insieme anche ai due fratelli. Quando loro andavano a dormire, noi stavamo con loro sul letto a fare le fusa, poi, verso le due di notte, di nuovo a giocare. Il resto della notte era alternato tra mangiare un po', fare i bisogni e dormire. Poi la mattina dopo riiniziava il giro. Qualche settimana dopo il nostro arrivo, venne la partenza per la casa al mare. Arrivati al mare, stavamo benissimo. La casa era grande, con due terrazzi e, come scoprii dopo, un bel tetto su cui salire. C'erano anche più persone, perchè c'erano anche i cugini dei ragazzi. Rita non c'era, perchè lavorava, e veniva solo ogni tanto per prendere il sole nel week end, poi tornava a Bologna. Al posto suo, c'era la nonna, che ci riempiva sempre di cibo, che noi smaltivamo riincorrendoci per la casa e facendola impazzire grattandoci le unghie sul divano. Dopo due mesi di mare, siamo ritornati a Bologna, nella casa della nonna perchè i nostri padroni erano in montagna per 10 giorni. La casa della nonna ha due balconcini vicini, e io e Kendra ci divertivamo a saltarli continuamente. Poi tornarono i nostri padroni, e noi tornammo a casa, e la routine ricomincia. Io ho meno voglia di giocare, ma non mi perdo comunque l'occasione di prendere una mosca o qualche insetto quando capita. L'altro giorno ho acchiappato una falena, ma Noemi me l'ha tolta di bocca dicendo: "poverina, è ancora viva!!" e l'ha lanciata giù dal terrazzo. Oggi è freschino, ieri c'è stata una tempesta, sta arrivando un clima più fresco. Io sono nato il 5 marzo, in inverno, ma comunque quasi primavera, e l'autunno non l'ho mai visto. Sono abbastanza curioso di scoprire com'è. Sono le 15, ora ho sonno, mi faccio una dormitina.



La famiglia di Kratos



(Sorella)


Gli amici di Kratos





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